Il primo marchio aziendale della Rai vide la luce nel 1948, per mano dell’architetto Erberto Carboni: esso raffigurava il nome dell’azienda tramite caratteri squadrati e con l’iniziale maiuscola della stessa altezza delle altre lettere, scritte in minuscolo. In alcune versioni il logo poteva avere le lettere unite fra di loro e/o il puntino della “i” rappresentato come la pupilla di un occhio aperto. Inoltre, il marchio poteva essere accompagnato dal riquadro con le lettere “TV” (incolonnate in maniera tale da rappresentare un’antenna) presente nella sigla di apertura e chiusura dei programmi: questo marchio, realizzato intorno al 1953 da Erberto Carboni, era solitamente utilizzato nei primi anni dopo l’inizio delle trasmissioni regolari.
Nel 1970 venne introdotto un logo costituito da una scritta “rai” interamente minuscola, rappresentata da una serie di forme geometriche incrociate fra di loro: in particolare, la “R” e la “A” erano unite tra di loro da un puntino che andava a formare la parte superiore delle due lettere. Questo marchio, realizzato da Alberto Ribera, non verrà mai utilizzato nelle grafiche televisive, che fino al 1983 continueranno ad essere irradiate con il logo precedente (come nel caso del monoscopio o dell’immagine trasmessa al termine della sigla di apertura dei programmi).
Verso la fine degli anni settanta, alcune grafiche (fra cui quella del segnale orario) erano contrassegnate da una scritta “rai” a caratteri minuscoli e più arrotondati rispetto a quelli del marchio ufficiale. Le lettere di questo logo, realizzato da Erberto Carboni, erano solitamente cave e bordate di bianco, ma talvolta erano colorate con le stesse tonalità primarie della televisione a tubo catodico, ovvero blu, rosso e verde.
Nell’ottobre 1983 tutti i marchi descritti in precedenza vennero sostiuiti da un unico logo, realizzato già nel 1982 da Giorgio Macchi per lo studio grafico ARA di Cusano Milanino[1]. Si trattava di una scritta maiuscola “RAI” riportata tramite un carattere simile all’Handel Gothic, con delle modifiche riguardanti le lettere unite fra di loro, la “R” con la gambetta obliqua non collegata a quella verticale e il taglietto della “A” che non si prolungava fino a sinistra. Questo logo è stato utilizzato come base per la realizzazione delle scritte identificative delle emittenti, che proprio in quel periodo fecero la loro prima comparsa sugli schermi.
Il 12 settembre 1988 il logo subì una modifica, ancora apportata da Giorgio Macchi: le lettere divennero separate e meno arrotondate, mentre sul taglietto della “A” apparve una bandierina dell’Italia con i colori disposti inizialmente disposti in senso orizzontale, e successivamente orientati in modo corretto dal dicembre 1990. Sebbene soppresso il 16 marzo 2000, questo logo verrà utilizzato a lungo per i marchi di alcune società filiali (in primis Rai Sat e Rai Nettuno, che lo utilizzeranno fino alla loro chiusura, avvenuta rispettivamente nel 2010 e nel 2014) e comparirà al termine delle sigle di inizio e fine delle trasmissioni fino alla loro dismissione nel 2012.
Il 16 marzo 2000 venne presentato un logo radicalmente nuovo[2], realizzato da Stefano Aureli per conto della società Area Strategic di Antonio Romano[3]. Si tratta di una farfalla (simbolizzante la fantasia e la libertà) stilizzata con i contorni alari a forma di profilo umano (che rappresentano l’interattività fra azienda e spettatore), spesso accompagnata da una scritta “Rai” (ricavata con il carattere Futura) e di colore blu (o, in alternativa, bianca su sfondo blu), tonalità che rappresenta la tecnologia e le istituzioni.
Dal 18 maggio 2010[4] il logo della Rai è costituito dal nome dell’azienda rappresentato con il carattere Aharoni, variante del Futura. Questa scritta, realizzata dalla società FrameByFrame[5], è di colore bianco ed è racchiusa in un riquadro blu (divenuto più scuro dal 12 settembre 2016), che simbolizza l’ordine nel caos.
Riferimenti e note
STORIA ED EVOLUZIONE DEL LOGO, rai.it
Marchio Rai – Storia ed evoluzione, museodelmarchioitaliano.it
I restyling del logo Rai dal 1949 a oggi, rivistastudio.com
[1] Grafica tradizionale (pre Mac) – ARA – Marchi 1982-1989, aranet.it
[2] Maria Latella, Rai, la «farfalla» scaccia il cavallo (recuperato il 13 agosto 2019, tramite Internet Archive), Il Corriere della Sera, 16 marzo 2000.
[3] RAI: ARRIVA IL NUOVO LOGO, IN AUTUNNO IN TV LA ‘FARFALLA’, Adnkronos, 31 marzo 2000.
[4] Simone Rossi, Rai: la nuova offerta digitale, in arrivo Mondiali in HD, la pay-tv e 3d, digital-news.it
[5] Lavoriamo “a tre mani” nella Post e nel Broadcast Design: Lorenzo Foschi., unapost.it, 10 gennaio 2013.