Sigle dell’Eurovisione

In qualità di principale azienda radiotelevisiva italiana, la Rai aderisce all’Unione Europea di Radiodiffusione, un’ente che unisce i maggiori operatori del continente. Gli scambi di emissioni fra i membri di quest’associazione sono regolati da una rete denominata Eurovisione, che si occupa della diffusione nel continente di eventi come il Festival di Sanremo o il Palio di Siena, se non della loro organizzazione come nel caso di Giochi Senza Frontiere o dell’Eurovision Song Contest.

L’inizio e la fine di questi programmi sono annunciate da una sigla basata sul marchio della rete accompagnato da quello dell’azienda. Il tema musicale è l’attacco del preludio del Te Deum H.146 di Marc-Antoine Charpentier.

La sigla originale

La sigla originale, la cui versione italiana è stata trasmessa presumibilmente a partire dal 6 giugno 1954[1][2], era costituita da un’immagine statica a sfondo blu. Il logo dell’emittente, realizzato dallo scenografo della BBC Timothy O’Brien[3] e collocato al centro della schermata, era costituito da dodici stelle disposte in cerchio e rappresentate da dei punti da cui si espandono in maniera radiale dei fasci di linee spezzate gialle. Negli spazi fra le stelle erano disposte in senso orario le lettere gialle della parola “EUROVISION”, rappresentate da caratteri con grazie. Dello stesso aspetto era la scritta “RAI” all’interno del cerchio; dal 1985 questa venne sostituita dal logo aziendale che, prima del 1988, manteneva il colore giallo con sfumature oblique nere.

In occasione dei Mondiali di calcio del 1990, la sigla dell’Eurovisione utilizzata dalla Rai ha visto l’aggiunta di una prima scena con elementi dinamici, realizzata al computer dall’artista Lorenzo Mazza[4]. Al centro dello schermo si posizionava il marchio della Rai senza bandiera, che ruotando su sé stesso indietreggiava leggermente rispetto alla posizione originaria. Contemporaneamente, da dietro l’iscrizione comparivano tredici stelle: le prime dodici mostravano i riflessi delle bandiere di diversi Paesi europei, posizionandosi infine in cerchio attorno al logo, l’ultima recava il riflesso della bandiera italiana e completava il marchio dell’emittente, fungendo da taglietto della “A” fino al 1991, e in seguito posizionandosi sulla gambetta già esistente. Per l’occasione, il Te Deum venne riarrangiato elettronicamente.

Questa sigla venne confermata anche dopo il 1994, con il quarantesimo anniversario dell’istituzione dell’ente e la creazione di una nuova veste grafica costituita da un logo e una sigla[1] che, tuttavia, non sarà utilizzata dalla Rai fino alla seconda metà del 1999. Venne invece introdotta una versione alternativa della sigla già esistente, alla quale si affiancherà fino alla sua soppressione: alle dodici stelle posizionatesi attorno al logo si sovrapponeva, tracciandosi, un cerchio giallo. Quando, con una dissolvenza, compariva una superficie grigia con rilievi neri, il cerchio si restringeva e dai lati corrispondenti alla loro posizione del logo comparivano le tre frecce che andavano a comporre il nuovo marchio, accompagnato dalla parola trasparente “EUROVISION” in basso e, nei primi tempi, da una striscia obliqua blu in alto a sinistra con l’iscrizione bianca maiuscola “40 ANNI”.

Grafica unificata

Nella seconda metà del 1999, tutte le sigle basate sull’animazione introdotta nel 1990 vennero sostituite dalla versione già in uso nel 1994 dagli altri enti. Inizialmente si vedeva l’immagine di un globo grigio in prospettiva, con il cielo nero stellato sullo sfondo. Il globo si muoveva contro lo schermo facendo divenire lo sfondo grigio; si componeva quindi il marchio dell’Eurovisione[5]. Nei primi tempi compariva in alto l’ultimo fotogramma della sigla utilizzata per i promo generici Rai nei primi anni novanta[5], sostituito nel 2002 dall’allora marchio aziendale. In questa versione della sigla, il Te Deum era nuovamente suonato con degli ottoni.

eurovisione 2009

La sigla dell’Eurovisione introdotta nel 2009 mostrava, in un campo bianco sfumato in avana, il movimento degli elementi che compongono il logo dell’organizzazione. Questi, dall’aspetto trasparente, si disponevano al centro dello schermo secondo l’ordine esatto e scomparivano lasciando il posto, dal 2010, al logo aziendale Rai (riprodotto a schermo intero). Venne aggiornato anche l’arrangiamento del Te Deum, con le percussioni più in evidenza.

Il 13 febbraio 2013 venne introdotta una nuova sigla ambientata su uno sfondo che sfuma gradualmente da violetto a celeste. Una serie di semicerchi si muove sino a creare la “O” del nuovo marchio dell’Eurovisione, il quale va a disporsi al centro dello schermo. Al termine dell’animazione, accompagnata dall’arrangiamento del Te Deum introdotto nella versione precedente, compare una schermata blu con al centro il logo della Rai. In forma ridotta, questa sigla viene talvolta utilizzata per contrassegnare le interruzioni pubblicitarie.


Note

[1] TV: L’EUROVISIONE COMPIE 40 ANNI – NUOVA SIGLA Adnkronos, 4 giugno 1994.
[2] Carlo Gagliardi, UER (Union Européenne de Radio-Télévision), lacomunicazione.it
[3] Eurovision Song Contest: How it all began…!, ESC History.
[4] Il diapason suona sulle tele di Lorenzo Mazza, La Repubblica, 1° novembre 2017.
[5] La GMG di Roma: la celebrazione di Tor Vergata, RaiPlay.it


Indice